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Pieve Santo Stefano sotto shock: avvistato in centro turista olandese

PIEVE SANTO STEFANO (AR) – Sembrava un tranquillo giovedì sera come tanti nella centrale piazza Santo Stefano ,detta anche “della Collegiata”. I bambini, ormai affrancati dagli impegni scolastici, correvano felici e rimbalzavano palloni, gli anziani intenti a giocare a briscola, imprecavano, i giovanotti si pavoneggiavano davanti alle ragazzette raccontando le loro gesta alla briglia sul Tevere, quando, all’ improvviso, una strana figura ha fatto la sua apparizione dallo slargo delle Logge del Grano che immette nella piazza dedicata al protomartire di origine ebraica.

Le prime a notarla sono state due signore a passeggio che, prese da fredda sudorazione, pare si siano portate le mani al volto lasciando cadere i coni gelato appena comprati e iniziando ad urlare. L’urlo ha attirato l’attenzione degli astanti che si sono girati notando immediatamente “l ‘essere”. Accompagnata da un piccolo corteo di creature naniformi, la creatura è stata subito avvicinata dai cani che, abbaiando a schifio, si sono ritratti con la coda fra le gambe non appena questa ha tentato di ghermirli con la sua zampa simile ad una mano. Un vecchio carabiniere in pensione, dopo aver aguzzato bene la vista, pare abbia detto: “me paion cristiani”. Questo ha subito rasserenato gli animi dei presenti al punto che alcuni pievani fra i più coraggiosi, quasi a dimostrare il loro valore, si sono avvicinati e, non senza qualche esitazione, han cercato di allungare all’ essere alcuni biglietti della lotteria della Sulpizia, già scaduta da mesi.

Solo ad una definitiva reazione amichevole, accompagnata da un ampio sorriso e dall’ acquisto di sei tagliandi, si è capito che la creatura altro non era che un turista olandese, per la precisione Hans Van Impe, idraulico quarantaseienne di Utrecht, che stava trascorrendo le sue vacanze in agriturismo vicino a Cortona e si era dilungato nella via del ritorno dopo aver visitato il Sacro Monte della Verna. Il corteo che lo accompagnava era invece composto dalla moglie Helen e dalle figlie Tessa e Karin, di rispettivi 23 e 19 anni. Le due sono state subito avvicinate da un manipolo di eroi tatuati e persuase con ampi gesti a bere alcune birre presso la locale mescita. Dopo la serata, conclusasi col Van Impe e la moglie visibilmente alticci e accompagnati a spalla alla loro auto mentre le figlie si accomiatavano in pomiciosi saluti, resta nel cuore di tutti i pievani una domanda: “ma che ci facevano gli olandesi alla Pieve?”

Braddo Pitti

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