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Ed Menichella sbarca a Sanremo

Il cantautore toscano esordirà nella rassegna canora nella tradizione serata dei duetti del giovedì con il pezzo autobiografico “Il martedì del calcetto”.

Un colpo di fortuna assolutamente meritato quello che ha riguardato Edoardo Menichella, chiamato dal “Patron” del festival Adriano Aragozzini ad affiancare il rapper Clementino nella rivisitazione di Don Raffaè di Fabrizio De André. Menichella sostituirà lo sfortunato Enzo Carella, costretto alla quarantena a causa del Virus Zika che ha contratto durante una recente tournée in America Latina. Oltre l’esibizione del giovedì al Teatro Ariston, il giovane talento di Sansepolcro presenterà al “Dopo Festival” in seconda serata il suo brano inedito “Il martedì del calcetto” (Menichella-Cherubini-Andreini-Fusberti) tratto dall’album “Settimana”, che contiene anche il pezzo che lo ha reso famoso, “Sabato”.

“È stata davvero una bella emozione la telefonata di Adriano, che ho ricevuto mentre facevo colazione dal Tacconi”, ha raccontato Ed Menichella nel corso dell’intervista realizzata dai colleghi di Errevutì. Il talentuoso chitarrista ha proseguito augurando “tutto il meglio ad Enzo Carella per una rapida guarigione”.

Gongola di gioia anche Giorgio Fusberti, il controverso manager delle dive che per conto dell’agenzia ModaDiva di Roma segue da qualche settimana, come “cacciatore di talenti”, il giovane valtiberino.

Per l’occasione, l’Assessore alla musica leggera, pop, cantautoriale e alle arti in generale Andrea Laurenzi provvederà ad allestire a proprie spese un maxischermo a Porta Fiorentina e tre televisori presso il negozio Livi per il Corso, per permettere a tutti gli interessati di seguire collettivamente la performance del primo, e ad oggi unico, valtiberino a Sanremo.

La redazione de Lo Zozzo si unisce alle felicitazioni che il mondo della musica e del giornalismo locale inoltrano al bravo Menichella.

Falko Weisspflog

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Pluridecorato saltatore di sci tedesco orientale di origine sassone. Campione nazionale e bronzo mondiale nel 1978. In seguito al ritiro dalle competizioni internazionali e dopo un breve soggiorno viennese sceglie Ponte Molino Baffoni per una vita dedicata all'eremitaggio ed al pentimento.