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La storia del Comandante Antonello Guadagni scappato da San Giustino

Fu proprio il capo delle guardie di frontiera umbre l’ultimo che è riuscito a scavalcare il muro prima della chiusura del confine tra Sansepolcro e San Giustino
La notizia si rincorreva già da giorni, mentre lo scatto fotografico gira dal momento in cui Toscana e Umbria sono diventate arancioni, nelle principali testate giornalistiche locali (tra l’altro rubato da alcuni al fotografo di TeverePost) e nella stampa di dell’intero pianeta.
Il milite ritratto mentre salta il reticolato che separa l’Umbria e la Toscana non è un soldato semplice come potrebbe sembrare, ma è l’ex comandante della polizia locale di frontiera di San Giustino. Già come accaduto in passato quando militari della Corea del Nord scapparono al sud, anche Antonello Guadagni ha ricevuto asilo a Sansepolcro ed è stato reintegrato nel corpo di polizia cittadina che ha visto di recente il pensionamento della storica comandante Brunella Proietti recentemente deportata in Umbria in occasione di uno scambio di prigionieri avvenuto al Checkpoint Marino Market.
Trapela da alcune indiscrezioni che Guadagni abbia disertato perché contrario alle politiche di gestione del confine messe in atto nella parte umbra della vallata dove prosegue la costruzione di muri, torrette da guardia, campi minati, cavalli di frisia e profondi fossati pieni di concime naturale in quella che è stata ribattezzata una vera e propria striscia della morte. Sembrerebbe ormai chiaro che se per quasi quattro secoli a separare Sansepolcro e San Giustino ci pensò la Repubblica di Cospaia, oggi questo ruolo di cuscinetto di divisione repressiva verrà lentamente preso dalle infrastrutture destinate a separare per sempre popoli vicini.
Guadagni, il Sindaco Cornioli, la Croce Rossa internazionale, l’allenatore del Sansepolcro Mezzanotti e l’organizzazione che si occupa dei rifugiati per conto delle Nazioni Unite terranno una conferenza stampa nelle prossime ore presso il PalaFusberti di Sansepolcro.

Jurgen Sparwasser

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Una carriera come mezzala al Magdeburgo con un bottino di una Coppa delle Coppe, tre scudetti e quattro coppe nazionali. La sera del 22 giugno 1974 la sua vita cambia. Abbandona la Germania Orientale per dedicare tutta la sua vita a scrivere articoli giornalistici per lo Zozzo.