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L’inarrestabile avanzata dei tedaldi: Cadono Anghiari e Chiusi della Verna. Badia Tedalda controlla 7 territori

Intervista esclusiva al Capitano di Ventura Alberto Santucci, dominatore della Toscana orientale

Il nostro inviato Falko Weissflok ha dovuto percorrere ore di cammino per raggiungere il bunker segreto dal quale Alberto Santucci coordina le ultime fasi dell’occupazione dell’enorme territorio di quello che un tempo era il comune di Anghiari. Dopo lunghissime misure di sicurezza e, sorvegliato a vista dalle minacciose guardie del corpo del Capitano Alberto I, il nostro Falko ha potuto finalmente fare a Santucci le domande che ogni corrispondente di guerra vorrebbe chiedere.

D: Sire, ci racconti con quale strategia è riuscito a conquistare Anghiari, un paese inespugnabile dove anche nel 1440 biturgensi e milanesi sbatterono i denti?

R: Il nostro esercito è piccolo, come il nostro comune. Diplomazia e un’efficace strategia ci hanno permesso di occupare una delle più vaste zone della Toscana, la più grande nella Toscana orientale. Per quanto riguarda Anghiari ci siamo concentrati sul fatto che da sei secoli aspettano un nuovo attacco dalla valle del Tevere. Noi abbiamo vinto con l’aiuto della fede e della religione.

D: Eminenza, ci aiuti a comprendere, perché fede e religione dovrebbero essere alleati di Badia Tedalda?

R: in realtà ci riferiamo ai luoghi di culto dedicati a quel magico mondo che è la religione. Abbiamo sorpreso Pieve Santo Stefano attaccando dall’Eremo di Cerbaiolo, siamo saliti alla Verna da dove abbiamo conquistato Chiusi ed infine abbiamo sorpreso Anghiari arrivando dal Carmine travestiti da pellegrini francescani.

D: Maestà, ora che controllate l’intera Valtiberina più il Comune di Chiusi della Verna, pensate di assestare i vostri possedimenti o cercherete da subito lo scontro con Arezzo?

R: adesso è necessario sterminare Monterchi e non lo diciamo per spaventare la popolazione. Tutti i nostri nemici revisionisti, propagandisti e controllori dei media locali si sono rifugiati nell’unico luogo non ancora sotto il nostro diretto dominio. La pace in vallata ci sarà solo quando potremo spedire tutti questi nemici del popolo in un luogo lontanissimo, pensavamo addirittura su Saturno.

D: Eccellenza, Lei è sicuramente consapevole di essere diventato una speranza di emancipazione per tutti i popoli della Toscana orientale. Come pensa di assolvere questa enorme responsabilità?

R: vede, noi da ancora prima di intraprendere questa avventura militare eravamo intenzionati a cercare di rivendicare diritti e attenzioni per i nostri territori, questa è stata la sintesi del mio mandato amministrativo negli ultimi venti anni sia come Sindaco che come Presidente dell’Unione dei Comuni Montani. Constatata l’impossibilità di risolvere queste criticità con le buone, siamo passati ad un’azione diretta. Andremo fino a Firenze, poi a Roma e possibilmente cercheremo di vincere anche in Europa e portare la Juventus al trionfo nel trofeo che da sempre la vede in grande difficoltà.

D: Granduca Alberto, ringraziandola per la disponibilità concessa alla nostra testata, le auguriamo il successo nelle prossime campagne militari ed elettorali che l’aspettano.

R: grazie a voi cari zozzi, sappiate che la nostra alleanza strategica non si esaurisce con questa intervista, anzi il nostro cammino comune continuerà e speriamo di aiutarvi a diventare “Lo Zozzo della Toscana” superando i confini del nostro comprensorio.

Falko Weisspflog

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Pluridecorato saltatore di sci tedesco orientale di origine sassone. Campione nazionale e bronzo mondiale nel 1978. In seguito al ritiro dalle competizioni internazionali e dopo un breve soggiorno viennese sceglie Ponte Molino Baffoni per una vita dedicata all'eremitaggio ed al pentimento.