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Allarme Umanitario sulla E45

La superstrada nuovamente al centro delle polemiche a causa dei migranti spontanei.

Mentre nelle stazioni di Milano Centrale e Roma Tiburtina continua a imperversare il caos, con centinaia di migranti spontanei in transito verso i paesi del Nord Europa accampati lungo i binari in condizioni critiche (in molti casi non hanno nemmeno la Cartafreccia e non possono accedere alle aree lounge vip), esplode l’allarme umanitario anche in Valtiberina.

Dallo scorso fine settimana infatti almeno tre dozzine di profughi provenienti dal Continente Africano sono accampati in condizioni igieniche precarie all’interno dell’Autogrill dei Canili. Come ci spiega il loro portavoce Big Bamboo, i migranti sono tutti sbarcati a Lampedusa negli ultimi due mesi e la loro intenzione è di stabilirsi in Germania o nei Paesi Scandinavi per cercare lavoro, ma non possono proseguire il loro viaggio “a causa dello stato disastroso in cui versa la superstrada E45”. “E’ una cosa vergognosa” prosegue Bamboo “ci sono buche così grosse che ci entra dentro un baobab e a ogni tre per due la carreggiata è interrotta per i lavori oppure c’è una deviazione. Ma che semo, in Africa? Tutti noi abbiamo vissuto la guerra e rischiato la vita per attraversare il Mediterraneo sui barconi, ma non abbiamo mai visto nulla di così spaventoso”.

Visitando l’Autogrill, abbiamo visto con i nostri occhi la drammaticità della loro situazione e abbiamo ascoltato testimonianze commoventi e sconcertanti, come quella di Abdul Dulire, diciassettenne gambiano: “Qui all’Autogrill si trovano solo noci di prosciutto al pepe del Salumificio Nino Galli, birra Faxe in latta da un litro e Boconotti d’Abruzzo, tutte cose proibite dall’Islam, quindi rischiamo di morire di fame. Ci sarebbe lo Spizzico, ma è sempre chiuso. E quelle Ritter Sport in offerta nei pacchi da tre, te ce ne mettono sempre una che fa cacare, tipo al Marzipan o al Knusperflakes. ‘Sti bastardi”. I profughi sono ormai così spossati e affamati che non hanno nemmeno le energie per arrivare all’adiacente bruschetteria al metro, nonostante i gestori si siano detti disposti per solidarietà a fargli il prezzo del menu pranzo anche a cena (escluse bruschette al tartufo o funghi).

Ma ci sono anche storie di speranza e di grande determinazione, come quella che ci racconta trattenendo a stento le lacrime Mustafa Mordke Brambilla, figlio di genitori italo-yiddish emigrati in Zaire: “Ero il calciatore più forte del mio paese, ma con il mio stipendio non potevo nemmeno pagare l’assicurazione della Lambo. Sono venuto in Italia perché il mio sogno era giocare nel Milan o al limite nel Real de Banjul, però non hanno più posto, quindi volevo trasferirmi nell’Östergötland e fare domanda al Norrköping. Invece ora sono bloccato qui e guarda in che condizioni mi tocca stare, manco i negri”.

Ancora una volta dunque E45 al centro dello scandalo per una storia che colpisce dritto al cuore. Facciamo un appello di solidarietà ai nostri lettori e alle autorità politiche, escluso ovviamente Matteo Salvini che stamani ha lanciato l’hashtag #ruspeaicanili.

Lidia Manzano

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Musicista e produttrice Martial-Industrial di origini ebraiche. Ha collaborato con gruppi del calibro degli Obice, i Mortaio e i LENZ.