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Coronavirus, il primo caso in Italia è un cittadino di Anghiari

Una utile guida ai sintomi della malattia

È un antiquario del piccolo borgo valtiberino il primo caso italiano di Coronavirus e che costringerà le autorità a mettere in quarantena l’intero paese. Gli inequivocabili sintomi della malattia sono stati subito accertati visto che il soggetto infettato al mattino si era svegliato con una barba foltissima alla Mauro Corona, una serie di tatuaggi alla Fabrizio Corona e con l’incontenibile desiderio di riguardare su Youtube i più bei gol di bomber Giorgio Corona sorseggiando una nota birra messicana. Sintomi secondari ma spesso presenti sono il bisogno di canticchiare vecchi successi disco-dance anni ‘90 come “The Rhythm of the Night” o “Baby Baby” o il possesso di monete ceche, svedesi, danesi, norvegesi, islandesi e similari. Non collegato alla malattia l’eventuale sviluppo di nostalgie monarchiche.

Non si conosce le generalità del sospettato, anche se in base alle voci che girano in vallata, sembra che sia un appassionato frequentatore degli ambigui centri massaggi del pratese. Il commerciante di ventagli e vasi cinesi era stato di recente in Cina in occasione del Natale cinese che come ogni anno cade circa una settimana prima del più noto capodanno. Oltre ad Anghiari sono in quarantena sanitaria anche Prato, Campi Bisenzio oltre alle zone di Peretola e Novoli a Firenze. Si prevede la chiusura parziale del Viadotto Puleto per riportare la Valtiberina in un felice isolamento ed impedire la diffusione del contagio.

Chiunque si accorga di avere uno qualsiasi dei sintomi descritti nel nostro articolo non esiti a contattare le autorità locali o la nostra redazione che sarà pronta a dispensare consigli utili a mantenere la serenità e la concentrazione tipiche dei periodi pre-quaresimali.

Jurgen Sparwasser

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Una carriera come mezzala al Magdeburgo con un bottino di una Coppa delle Coppe, tre scudetti e quattro coppe nazionali. La sera del 22 giugno 1974 la sua vita cambia. Abbandona la Germania Orientale per dedicare tutta la sua vita a scrivere articoli giornalistici per lo Zozzo.