Templates by BIGtheme NET

Liberati i Marò dal Corpo Forestale di Arezzo

AREZZO – Un tempo si occupavano di salvare i cerbiatti feriti, di stanare i bracconieri del Pratomagno, di liberare falchi in cattività e magari di bere anche un bicchierino di un celebre amaro dopo ogni intervento. Le loro gesta memorabili raccontate in telefilm di Terence Hill o di Ray Lovelock impallidiscono davanti ai successi di questi ultimi anni. Ebbene si, tutto cominciò con qualche multa a motociclisti e automobilisti lungo le statali montane del territorio provinciale, un lavoro talmente accurato e riuscito da costringere Polizia e Carabinieri ad occuparsi di animali selvatici per tentare di riscattare le proprie mancanze. Memorabili le sanzioni ai piloti in prova lungo la statale dello Spino e le contravvenzioni a Valentino Rossi e a Fernando Alonso. Il campione di Tavullia fu pizzicato con il casco slacciato mentre parcheggiava la moto presso il piccolo ristorante di Parchiule, lo spagnolo addirittura visto a compiere manovre spericolate presso l’autodromo di Magione. Davanti alle obiezioni che sia Parchiule che Magione siano fuori dal territorio di competenza del Corpo Forestale di Arezzo, i Forestali hanno mostrato come grazie a telescopi e satelliti possano oramai raggiungere strade e parcheggi dell’intero pianeta. Dopo la segnalazione sono le autorità territorialmente competenti ad emettere il verbale. Multa dopo multa e una patente ritirata dopo l’altra i forestali della nostra provincia salirono di livello e passarono ad occuparsi delle missioni di pace e di interventi umanitari.

Nasce così l’incredibile blitz che ha portato dopo oltre due anni alla liberazione di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Le forze forestali hanno condotto un attacco dal mare e uno da terra con una raid motociclistico dal vicino Pakistan. Le forze marittime guidate dall’Ispettore Pietro sono sbarcate nella spiaggia di Kochi nascosti all’interno di una balena appositamente addestrata nel laghetto artificiale salato che la forestale possiede a Collodi. Una volta che il cetaceo si è spiaggiato ed è stato mangiato dalla folla affamata, dodici uomini vestiti da Pinocchio, Lucignolo, Geppetto, Mastro Ciliegia, Gatto, Volpe, Grillo Parlante, Mangiafoco, il tonno, Platinette, Conchita Wurtz e Sandokan si sono infiltrati senza dare troppo nell’occhio in città, appostandosi presso il residence che ospita i due marò. Nel frattempo, grazie alla copertura concordata con il Mullah Omar, altri dieci uomini travestiti da indiani pellerossa, guidati dal Tenente Falco, hanno raggiunto il residence usando le moto (8 moto da cross prive di targa, un sidecar targato San Marino e un Quad di Corpolò) sequestrate negli ultimi due anni lungo la marecchiese. Tutto sembrava filare liscio, mentre gli uomini forestali venivano a contatto con Latorre e Girone e i soldati locali di guardia al residence rimanevano incantati dai numeri di Mangiafoco, un errore ha rischiato di compromettere l’intera operazione. Falco e Pietro non hanno potuto fare a meno di aprire una magnum di Montenegro per salutare il buon esito dell’operazione, gesto sconsiderato che ha fatto capire ai militari dell’India di essere vittime di un tentativo di evasione dei marò. Tensione alle stelle, armi spianate quando dall’Italia Renzi (cugino della maga Rensie) gioca una carta a sorpresa. Ed ecco che dal sedile del sidecar sammarinese esce la Ministro Maria Elena Boschi che appare nella scena internazionale vestita da Fata Turchina (o Madre Teresa…su questo le cronache non sono concordi) e con un colpo di magia riesce a far scomparire i due Marò e il gruppo dei forestali. A dire il vero i due travestiti da Platinette e Conchita Wurtz, per cause non chiare, non sono rientrati nel raggio d’azione della bacchetta magica…ma alla fine il fatto che il posto dei due marò viene di fatto preso da due travestiti non importa un cazzo a nessuno. Per ringraziare per la riuscita del blitz, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone per un anno rimarranno in servizio presso il Corpo Forestale di Arezzo lungo i tornanti delle statali appenniniche della nostra provincia.

Jurgen Sparwasser

Avatar
Una carriera come mezzala al Magdeburgo con un bottino di una Coppa delle Coppe, tre scudetti e quattro coppe nazionali. La sera del 22 giugno 1974 la sua vita cambia. Abbandona la Germania Orientale per dedicare tutta la sua vita a scrivere articoli giornalistici per lo Zozzo.