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Maurizio Sarri nuovo allenatore del Sansepolcro

Il tecnico toscano realizza un sogno del suo passato e avrà la possibilità di una altra stagione in bianco e nero con licenza di bestemmiare e fumare senza limiti

Ad inizio carriera ha allenato in Casentino per poi crescere e farsi le ossa in Valdichiana, Valdarno ed nel capoluogo Arezzo. Maurizio Sarri ha sempre avuto il rammarico di non aver potuto allenare una squadra della Valtiberina nonostante in passato fu vicino ad essere ingaggiato dalla Monterchiese. Adesso al sogno della vita si affaccia anche la possibilità di lottare per vincere il campionato di eccellenza umbra, uno dei pochi che mancano alla carriera dell’ex bancario che ha vinto tornei dalla Seconda Categoria al girone di Champions League passando dalla Serie A italiana e l’Europa League.

Per gli osservatori questo colpo di mercato è anche frutto della nuova partnership del Sansepolcro con il patron di Nuovarredo Antonio Magrì, mentre è probabile che Marco Piccini lavorasse su questo obiettivo da lungo tempo. Una postilla del contratto tra Sarri e la Juventus prevedeva che il toscano potesse essere collocato in altre squadre bianconere con un ingaggio sempre di 5,5 milioni a stagione, ma di lire e non di euro. Sembra che Sarri arrotonderà il magro ingaggio tornando in modo part-time a fare il cassiere in una nota banca di Sansepolcro.

Assieme all’ex allenatore della Juventus è probabile che arriveranno in Valtiberina altri grandi protagonisti della stagione bianconera come Daniele Rugani e Mattia De Sciglio che alterneranno il compito di presidiare la difesa assieme a quello più utile di rifornimento di metano nelle stazioni Piccini. Sfumato l’accordo sul trasferimento di Carlo Pinsoglio che non ha ancora la forma per giocare più di venti minuti a stagione.

“Con questi colpi di mercato il Sansepolcro si appresta a regalare ai propri tifosi una grande stagione in vista del secolo di vita” racconta un entusiasta Giorgio Lacrimini ai microfoni di TeverePost.

Jurgen Sparwasser

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Una carriera come mezzala al Magdeburgo con un bottino di una Coppa delle Coppe, tre scudetti e quattro coppe nazionali. La sera del 22 giugno 1974 la sua vita cambia. Abbandona la Germania Orientale per dedicare tutta la sua vita a scrivere articoli giornalistici per lo Zozzo.