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Badia Tedalda alla conquista della Toscana

Competenza, esperienza, gestione dei social e della stampa sono i segreti che potrebbero portare il Sindaco Alberto Santucci alla nomina a Granduca

Fino a non molto tempo fa nei media nazionali si parlava di Badia Tedalda solo per vicende di cronaca nera, molto nera. Oggi Badia è sulla bocca di tutti per il fatto che è il comune toscano che è riuscito a conquistare ben altri 4 territori, tutti più popolati del paese appenninico.

Per Alberto Santucci il Tuscany war bot 2020 non è un gioco. Il Sindaco di Badia Tedalda ha investito molto in questa avventura che con ogni probabilità gli darà un ruolo ancora più prestigioso di quelli ricoperti fino ad ora. Abile stratega ed infinitamente saggio, Santucci ben prima di iniziare la guerra con i comuni limitrofi si è guardato alle spalle ed è riuscito a siglare un patto di non aggressione con i vicini marchigiani e romagnoli. Questo ha permesso a Badia di lavorare in un solo fronte e cogliere di sorpresa i vicini di casa che non si sarebbero mai aspettati una discesa dai monti del popolo dei tedaldi.

La prima operazione delle truppe guidate da Santucci è stata muoversi verso Sestino e sconfiggere il feudo dei Renzi (non Rignano, ma Sestino!) nella campale battaglia di Ponte Presale dove determinante è stato il coraggio dei giovani ascari eritrei ed etiopi ospitati proprio nella città di Santucci. Annientato Sestino e arruolati diversi mercenari dai pascoli appenninici, Santucci ha tentato il colpaccio e ha invaso Sansepolcro scendendo dall’Alpe della Luna. Cornioli e le armate biturgensi erano nei pressi del ponte sul Tevere per tentare un bis della Battaglia di Anghiari, ma di fatto Santucci ha aperto la diga di Montedoglio e neutralizzato le truppe di Re Mauro One (I).

Ripreso possesso dei propri uffici nell’Unione dei Comuni, da qui l’aspirante Granduca di Toscana Alberto I ha costretto alla resa il sovrano pievano Al Bano Bragagni che non aveva alcuna via di fuga vista la chiusura della E45, della vecchia SS3 Bis e le recenti noie con l’Ucraina. Ultimo capolavoro diplomatico è stato l’avvenuto controllo di Caprese Michelangelo che si è trovato in una morsa disperata tra l’espansionismo di Chiusi della Verna e quello di Badia Tedalda, preferendo quest’ultima per impedire a Chiusi di rivendicare i natali del noto scultore.

Adesso per Santucci è arrivato il momento di consolidare le conquiste ottenute e valutare il momento giusto per l’attacco ad Arezzo che nel frattempo sta espandendo i propri domini verso la Valdichiana. Le impervie strade che storicamente isolano la Valtiberina fanno da confine naturale ai nuovi possedimenti.

Resistono, per ora, gli stati cuscinetto di Anghiari e Monterchi che rientrano con certezza nel disegno espansionistico del Santucci che nel frattempo ha ottenuto un ulteriore patto di non aggressione con i vicini umbri.

Cosa ha permesso fino ad ora a Santucci di compiere una serie di azzardate ma giuste azioni di conquista? La domanda merita una serie di risposte che danno un ulteriore merito alla nostra testata (Lo Zozzo ndr) per avergli assegnato il titolo di Valtiberino dell’Anno molto prima di questi importanti meriti. Intanto il Santucci è un uomo di fatti e non parole. Per lui il comune unico valtiberino è sempre stato una priorità e al momento che scriviamo è riuscito a unire 5 dei 7 comuni della vallata.

Determinante anche la capacità di Santucci di influenzare l’opinione pubblica. Santucci e le poche testate giornalistiche al suo fianco (noi de Lo Zozzo, ci siamo e ci saremo sempre!) sono riusciti a vincere la battaglia mediatica con il resto della stampa valtiberina controllata dagli storici avversari.

Ora che Badia Tedalda controlla Sansepolcro è probabile che alcune delle testate più note della zona dovranno adeguarsi a vivere senza contributi pubblici” sono alcune delle parole che riecheggiano nella sede dell’Unione dei Comuni, nuova residenza provvisoria del governo locale. I social network e l’esperienza di lungo corso di Alberto I, principe dei tedaldi, hanno fatto il resto. Neppure il contrattacco dei forestali, supportati dagli aviatori ficcanaso, è riuscito a sfondare le trincee di Santucci e tutti i principali avversari sono scappati oltre Tevere per cercare coperture e provare ad organizzare una difesa contro l’uomo che vorrebbe ripulire prima la valle, poi la provincia e perché no, anche l’intero Granducato di Toscana.

Jurgen Sparwasser

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Una carriera come mezzala al Magdeburgo con un bottino di una Coppa delle Coppe, tre scudetti e quattro coppe nazionali. La sera del 22 giugno 1974 la sua vita cambia. Abbandona la Germania Orientale per dedicare tutta la sua vita a scrivere articoli giornalistici per lo Zozzo.