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Più diritti per i cinghiali: al Comune di Badia 500mila euro di fondi per l’integrazione con l’uomo

Badia Tedalda attiva la sperimentazione ministeriale e riceve 500mila euro di fondi per favorire il ripopolamento e l’integrazione con l’uomo

Forse non tutti sanno che in Toscana sono presenti, stando agli ultimi censimenti, circa 1 milione di cinghiali – pari ad un esemplare ogni quattro abitanti. Da anni si sono ibridati e ormai non vivono più solo nelle macchie e nei boschi, ma stanno pian piano perdendo le loro istintive inibizioni fino a spingersi nei centri abitati anche più grandi. Possiamo dunque dire, usando un eufemismo, che i cinghiali stiano ripopolando quelle campagne che l’uomo ha abbandonato da decenni. Esempio ne è il comune di Badia Tedalda, avamposto di quella Toscana d’Appennino che vive un lento declino demografico e sociale ormai inesorabile.

Proprio per questo motivo l’ingegner Faldo Ungulati, funzionario del Ministero delle Attività Agricole e Forestali, ha scelto Badia come Comune Pilota per sperimentare il progetto “Bestie come Uomini, Uomini come Bestie”, in cui colonie di cinghiali ibridati andranno ad abitare i cascinali e i borghi abbandonati, cercando di riattivare quegli avamposti di campagna ormai lontani dalla civiltà. Il progetto prevede, in bozza, lo stanziamento di un fondo di 500mila euro che andrà a coprire gli interventi di integrazione; interventi che potranno essere scelti a discrezione dell’Amministrazione, basta che rispecchino i parametri ministeriali.

Braddo Pitti

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