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Banksy torna a Sansepolcro con una mostra dei suoi capolavori

Il celebre e misterioso artista è in Valtiberina dove cominciò la sua carriera colorando i vagoni dei convogli FCU

“Era un ragazzino e amava andare in giro con una maschera a forma di faccia di Indro Montanelli sopra il viso… quando lo incontrai la prima volta salì sul treno nei pressi della stazioncina di Ramazzano-Passo dell’Acqua…in quell’occasione dipinse il viso di nero a tutti i passeggeri del treno dando vita all’opera “Blacks Wagons” che tutt’oggi viaggia nel tratto riaperto della Ferrovia Centrale Umbra”. Sono alcune delle parole del manager Giorgio Fusberti alla conferenza stampa di presentazione della mostra di Banksy che si terrà al Museo Civico di Sansepolcro dal 20 giugno fino al giorno dopo il secondo turno delle elezioni amministrative della primavera 2021.

Banksy e Fusberti si unirono in sodalizio per circa sei anni quando l’artista di origine inglese ridiede una seconda vita ai tristi convogli ferroviari alimentati a gasolio che lasciavano particelle inquinanti nel nostro territorio. Banksy nel luglio del 2006 lasciò il segno sulla palestra Collodi al Campaccio con l’opera “Campioni del Mondo” grazie alla quale scattò la tutela della Sovraintendenza alle Belle Arti di Arezzo all’epoca diretta dal Prof. Giulio Nuciari. Il previsto abbattimento della palestra per farne al suo posto una nuova non potrà avvenire fino alla prossima vittoria mondiale della nazionale italiana, quindi verosimilmente successivamente alla fine della squalifica di Luciano Moggi.

Contrariamente a quello che molti pensano i punti interrogativi in giro per la Valtiberina non sono opera di Banksy, ma della sulla allieva serbo-croata Tocka Upitnik.

Oggi, il controverso manager delle dive Giorgio Fusberti, sempre sensibile verso la sua terra adottiva duramente provata dal Covid-19, ha aiutato il Museo Civico di Sansepolcro a ottenere la possibilità di ospitare per un anno la prestigiosa mostra oltre che trovare proprio nella Ferrovia Centrale Umbra uno sponsor a sostegno dell’iniziativa culturale.

La prima opera di un allora giovanissimo Banksy in Valtiberina risale agli anni ‘90 del XX secolo quando l’artista si occupò del recupero della fermata ferroviaria “La Fornace” a Città di Castello oltre che del vicino sottopasso ferroviario in Via Moncenisio. Proprio il sottopasso delle Graticole, storica porta d’accesso al quartiere di La Tina, sarà esposto come pezzo forte della collezione nel Museo di Sansepolcro nella sala della Resurrezione assieme alla fermata di Solfagnano-Parlesca e il vecchio casello ferroviario del Sasso nei pressi di Fighille dove è presente uno dei punti interrogativi di Tocka Upitink. “Saranno collocate nella Sala delle Pietre due vecchie Automotrici ferroviarie MUA E.101-110 risalenti agli ultimi anni di vita di Piero della Francesca e lavorate da Banksy come filo conduttore che unisce i due artisti tanto simili come stile al punto che entrambi hanno espresso il massimo della loro arte disegnando sui muri” ha raccontato l’Assessore alla Cultura, sagre in pianura e alla bellezza maschile Gabriele Marconcini ai colleghi di TeverePost.

Jurgen Sparwasser

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Una carriera come mezzala al Magdeburgo con un bottino di una Coppa delle Coppe, tre scudetti e quattro coppe nazionali. La sera del 22 giugno 1974 la sua vita cambia. Abbandona la Germania Orientale per dedicare tutta la sua vita a scrivere articoli giornalistici per lo Zozzo.