Alla luce delle recenti notizie riguardanti la spaccatura nella Rift Valley kenyota e dello stato in cui versa la nostra superstrada E45, l’amministrazione biturgense ha pensato bene di sfruttare, per analogia, l’opportunità offerta dalla situazione. Una delegazione di esperti ANAS e di richiedenti asilo di stanza a Sansepolcro ha raggiunto la capitale kenyota per un incontro con l’amministrazione locale e per studiare a fondo i crepacci formatisi negli ultimi giorni.
“E’ una circostanza eccezionale” dice Lampiero Bacigalupo, ingegnere stradale; “le straordinarie buche della Rift Valley possono insegnarci molto su come replicarle nella nostra superstrada il prossimo inverno. I nostri sondaggi mostrano come la forte pioggia e i materiali scadenti non sono più sufficienti a garantire un prodotto che soddisfi le esigenze sempre più sofisticate del consumatore, nonché gli ammortizzatori sempre più efficienti dei veicoli. I nuovi indirizzi dell’ecologia urbana e dell’ingegneria ambientale spingono per una ingegneria e una pianificazione urbana che puntino ad una maggiore imitazione degli agenti ambientali; con ciò in mente, e con i paralleli cambiamenti della domanda economica, dobbiamo sfruttare ogni occasione per innovare la nostra offerta di buche e non rimanere tagliati fuori da questo segmento di mercato”.
Il portavoce della comunità dei richiedenti asilo biturgense e mediatore culturale, Benjamin Mwanyonye, ha colto tale opportunità da una prospettiva di integrazione: “finire su un fosso è un tropo socioculturale peculiare sia della società valtiberina sia di quella africana, e può costituire una potenziale risorsa per migliorare la comprensione reciproca tra i nostri popoli: proprio su questo tema dell’incontro, dell’arbaltarsi con la macchina, terrò delle lectures al prossimo festival della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari”.
Più pragmatici i sindaci di Sansepolcro e Nairobi, Mauro Cornioli e Mike Sonko: “questo legame apre nuove possibilità e modelli di business” secondo il primo cittadino biturgense; “l’incontro con l’omologo africano mi ha fatto maturare l’idea di riempire le buche nostrali con rifiuti tossici e scorie nucleari provenienti dalla Francia, un modello già implementato con successo dall’amministrazione kenyota”. “Anche un viatico per entrare nel mercato valtiberino degli elefantini di legno”, secondo il governatore di Nairobi Mike Sonko.