Incontrare prostitute non è reato se si rispetta la distanza di sicurezza
Tempi duri per chi vive da solo. Una volta esaurita la scorta di filmati dei vari YouPorn & co. e si desidera qualcosa di più reale, non rientra tra le necessità riconosciute dal Decreto Coronavirus quello di fare “Puttan Tour”.
Come molti ristoranti si stanno impegnando a portare pasti a domicilio, ecco che anche il mondo della prostituzione femminile, maschile, etero e non, si sta attrezzando con visite a casa dei richiedenti servizi. Unico limite da rispettare è la distanza di sicurezza di un metro che indubbiamente scoraggia coloro che non sono superdotati. Nonostante questo oggettivo problema, i principali siti di incontri in questi giorni lavorano in modo inconsueto fornendo servizi per alcuni decisamente necessari.
“Grazie alla distanza di sicurezza si è tornati ad un romantico corteggiamento”, racconta Pino Pom, assiduo frequentatore di transessuali dell’aretino. “Anche se è un corteggiamento decisamente costoso rimane la speranza di poter tornare al contatto fisico appena l’emergenza Coronavirus finirà” aggiunge Rino Torrino, storico cliente delle operatrici lungo la SS73. “Finalmente possiamo usufruire di servizi di prostituzione anche senza preservativo”, conclude Tano Pan, attivo da anni nel perugino.