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Verso la Pasqua con chiese chiuse e volti coperti

Sarà una vera Pasqua di passione con la Settimana Santa che sarà vivibile solo in maniera virtuale, un po’ come fanno i cristiani in Arabia Saudita.

Con i ristoranti chiusi e il divieto di assembramenti salterà l’Ultima Cena. Con il tribunale a regime ridotto e con la carenza di Amuchina pure Pilato avrà seri problemi a gestire l’arresto di Gesù. L’accorciamento delle pene ha già permesso a Barabba di passare agli arresti domiciliari. La Via Crucis è ufficialmente rinviata a data da destinarsi con il doppio sospiro di sollievo dei due ladroni che potranno ancora sperare nella grazia. Problemi ci saranno anche per risorgere nella giornata di Pasqua dato che è altamente probabile che tra venerdì e domenica possa cambiare nuovamente anche il modulo dell’autocertificazione. Infine guai anche per le tre Marie che non potranno incontrare l’angelo sul sepolcro a causa della chiusura dei cimiteri.

Si va verso una Pasqua e Pasquetta mai vista dove l’impossibilità della gita fuori porta resta l’ultimo dei problemi. Del resto l’obbligo del volto coperto in qualsiasi attività porta alla curiosa coincidenza di avvicinarsi e superare sempre di più le leggi che erano in vigore nell’Afghanistan dell’epoca talebana.

L’uguaglianza di costumi tra cristiani e musulmani è raggiunta e non è stata la politica o la religione a favorire il superamento delle incomprensioni ma il famigerato coronavirus.

Resta la domanda se abbiamo vissuto la Quaresima più punitiva della storia contemporanea o il carnevale in maschera più lungo di sempre?

Jurgen Sparwasser

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Una carriera come mezzala al Magdeburgo con un bottino di una Coppa delle Coppe, tre scudetti e quattro coppe nazionali. La sera del 22 giugno 1974 la sua vita cambia. Abbandona la Germania Orientale per dedicare tutta la sua vita a scrivere articoli giornalistici per lo Zozzo.